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Cima Presanella dalla Val Stavèl per lo scivolo Nord, 19/05/2010 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | selvadec |
Gita | Cima Presanella dalla Val Stavèl per lo scivolo Nord |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Val Stavèl (1270 m) |
Quota arrivo | 3558 m |
Dislivello | 2300 m |
Difficoltà | OSA+ |
Esposizione in salita | Nord |
Esposizione in discesa | Nord |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farinosa |
Altra neve | Farinosa |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Visti i report e le discussioni recenti sulle condizioni, scegliamo per questo itinerario, sfruttando così uno dei pochi bonus notturni...
Partiamo dal parcheggio in Val Stavèl martedì 18 alle 17:00, siamo io e Daniele e altri due Comaschi che scopriremo poi essere Teo Taglia e Giacomo Longhi. Sci in spalla per circa un'oretta, come da indicazioni di capitan Boletti e poi qualche metti e togli di poco conto, nel bosco fino al traverso che conduce al rifugio Denza. In 3 orette siamo all'invernale, e nell'arco di poco arrivano anche altre 4 presone, poi Arno all'una e mezza. Al Rifugio i telefoni prendono perfettamente. Alle 4 partono tutti, io e Daniele alle 4.20; il fondo è duro, si sale bene comunque anche senza rampanti. Dalla sera prima però avevo capito che l'intenzione collettiva era quella di scendere dalla nord, nessuno ha parlato di rientrare per la normale, e visto che Daniele serebbe rientrato dalla normale sicuramente e non da solo, la possibilità di scendere dalla pala sembrava sfumata...ma, alla crepacciata terminale, durante l'ultimo dietrofront, il biondo ha pensato bene di perdere uno sci che sganciandosi si è fiondato giù nel vallone per ben 300 metri, facendo così sfumare a lui la possibilità di giungere in vetta, e regalandomi così la facoltà di poter scegliere dove scendere. Il "canalone" era ben tracciato (grazie Arno e soci) e l'utilizzo di una picca già bastava, qualcuno è salito anche senza ramponi. A pochi metri dalla vetta ho incrociato Arno e il Comasco che iniziavano la discesa (nel video) e la neve, almeno nella parte alta sembrava bella, come si è dimostrato poi. Sarà che quest'inverno ho sciato decisamente poco, ma ho incontrato più difficoltà a scendere nella parte medio bassa, che nella stupenda parte alta. Io ho iniziato la discesa alle 9.20 circa, e dalla crepacciata terminale al rifugio di neve fresca non ne ho vista molta, un po' di crosta portante, l'orario si è mostrato un po' presto, remollo 0, ma l'ultimo tratto vicino al rifugio, un vero biliardo di marmo, senza gobbe e buche, tipo dune. Dal rifugio in giù per la parte di traverso, spelndido Firn, poca roba, ma veramente goduriosa. Mi spiace molto per Daniele che non ha fatto la vetta, ma per fortuna, cosa molto importante, è riuscito a ritrovare lo sci. Piacere di aver conosciuto di persona altri 3 onicer. Video |
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