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Pizzo del Diavolo di Tenda mt.2914 - cresta Baroni, 27/06/2015 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | piccolo giò |
Regione | Lombardia |
Partenza | Carona (centrale Enel) (1100m) |
Quota attacco | 2600 m |
Quota arrivo | 2914 m |
Dislivello | 300 m |
Difficoltà | PD / III ( II obbl. ) |
Esposizione | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rifugio Longo e Rifugio Calvi |
Attrezzatura consigliata | n.d.a. |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Sono solo oggi e allora ne approfitto per salire al Diavolo di Tenda per la ‘cresta Baroni’, fatta qualche anno fa con l’amico di cordata Alberto ed essendo stata la prima volta, avevamo portato corda, cordini e ammennicoli vari.
Oggi vorrei salire free, porto con me uno spezzone di corda e dei cordini di abbandono giusto per sentirmi più tranquillo, e allora via. Parto dalla Centrale di Carona, dove lascio la macchina, e risalgo la mulattiera che in breve mi porta ad incrociare la strada asfaltata che risale dal paese. Non c’è parcheggiata nessuna macchina, proseguo così imperterrito e di buon’ora verso il mio itinerario prefissato. Arrivo poco prima di case Pagliari e sorpresa mi raggiunge Beppe, socio di mille avventure, che guarda caso anche lui vorrebbe salire al Diavolo, gli propongo la ‘cresta’ e dopo una prima iniziale titubanza, accetta con diritto di riserva, una volta lì decido. Saliamo veloci fino al Rifugio Longo, breve pausa e via verso il Passo della Selletta, una volta lì divalliamo verso la Val Brembana e così scendendo leggermente e con un lungo traverso arriviamo sotto le rocce basali del Rondenino. Ora ci spostiamo in direzione del Passo di Valsecca, ma senza raggiungerlo puntiamo dritti alla evidente cresta. Ormai sotto, Beppe decide di ‘accompagnarmi’ in questa escursione, allora cercato il punto migliore di attacco iniziamo la salita, con calma e con la dovuta attenzione che impone la progressione senza nessuna assicurazione. Questa salita è molto bella e varia, su roccia abbastanza solida, alterna quasi sempre passaggi di I/II° a un paio di passaggi di terzo abbastanza atletici. Arriviamo alla croce di vetta e a quel punto un abbraccio ‘liberatorio’ a sancire questa unione condivisa, passo dopo passo, in un lento ma intenso scorrer del tempo. La discesa avverrà scendendo dalla ‘normale’ fino alla Bocchetta di Podavitt, poi seguiremo a ritroso il percorso fatto all’andata, con un’unica e doverosa fermata al Rifugio Longo per regalarci una fetta di torta e brindando con una birrozza ghiacciata. Partecipanti: giovanni (piccolo giò) giuseppe ('giovanotto' 74enne). Foto 1 – Beppe in salita Foto 2 – in cresta Foto 3 – Diavolo di Tenda mt.2914 |
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