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   Sentiero dei Fiori - Adamello, 30/07/2011
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Onicer  k2   
Gita  Sentiero dei Fiori - Adamello
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Passo Paradiso  (2729 m)
Quota arrivo  3166 m
Dislivello  400 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Capanna Presena
Attrezzatura consigliata  Set da ferrata
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Nel momento esatto in cui i led della sveglia si dispongono in modo da formare le 3.30, sento una voce in lontananza che canta di vita spericolata…. Provo a cercare di spegnerla con le mani… come quelle dei film….. certo che se non apro gli occhi è difficile beccare lo snooze…. Ci troveremo come star….. ok, ok adesso mi alzo… click, spenta.
Grattatina alla schiena… sguardo fuori dalla finestra allungando il collo come per cercare la forza di staccare le chiappe dal letto… piccolo sbandamento iniziale e luce del bagno che acceca … così, sicuramente, anche gli ultimi sogni sono scappati.
Alle 4 passano a prendermi e devo preparare le ultime cose, magari senza fare troppo rumore… non faccio in tempo a pensarlo che mi cade una bottiglia di plastica… praticamente un boato che provoca mille crepe nel silenzio assordante di casa…. Poi resto immobile, come se servisse a qualcosa.
Finalmente chiudo casa e scendo nell’aria fresca del mattino … aspetto 5 minuti e arrivano i soci coi quali, dopo un divertente viaggio sulla panca del Land Rover, condividerò il sentiero dei Fiori e il 48° Pellegrinaggio in Adamello… Cazzarola mi devo decidere di portare a casa il mio capello alpino!
Il sentiero dei fiori è un percorso che unisce Passo Castellaccio a Cima Payer (l’alpinista che per primo conquistò l’Adamello) e ricalca esattamente il sentiero di arroccamento che gli alpini utilizzarono durante la prima Guerra Mondiale per collegare le postazioni installate lungo la cresta che corre in prossimità della Conca di Presena. Furono 1000 gli Alpini che ininterrottamente per 3 anni rimasero in questi luoghi a fronteggiare gli Austro-Ungarici.
Alle 6.45 il parcheggio dell’ovetto del Passo del Tonale è già pieno. Questo vuol dire che troveremo molta gente… Ma non così tanta. Arrivati a Passo Paradiso mi accorgo che la realtà ha superato la fantasia. Una fiumana di persone si snocciola lungo il sentiero che porta al Passo Castellaccio, punto in cui comincia il Sentiero dei Fiori.
Ci armiamo di pazienza e ci accodiamo alle molte penne nere, di tutte le età e di tutti i gradi, che ci precedono lungo il cammino. Ci sono i resti di filo spinato della Guerra Bianca … non riesco proprio ad immaginare cosa abbiano sopportato quei ragazzi.
Al Passo Castellaccio facciamo la sosta food and beverage, ci imbraghiamo e allestiamo il set da ferrata. Piccolo inciso: non è possibile vedere gente che indossa il set legandolo all’imbrago attraverso il gancetto terminale che, forse, regge un peso di 2 etti, e lascia penzolare tutto il resto…. Poi dicono montagna assassina…
Ci portiamo alla partenza del sentiero e aspettiamo il nostro turno in coda. Ho il tempo di pensare a cosa devono essere stati i 3 anni di Guerra Bianca in questi territori… il freddo, le attrezzature e le armi dell’epoca… giovani che, almeno in parte, non sapevano neanche perché si trovassero lì.
Lungo il sentiero incontriamo la Galleria del Gendarme. E’ un tunnel di 67 metri che fu costruito per riparare gli alpini dal fuoco nemico a cui, invece, erano esposti transitando per le passerelle sospese… All’uscita della galleria, più in alto, si vede la prima delle due passerelle sospese ricostruite l’anno scorso ed inaugurate poche settimane fa. Da qui si può scegliere se evitare la prima proseguendo o se ripercorrere a ritroso la galleria e andare a farla…. Ovviamente optiamo per questa scelta…. Bellissima, dico solo questo.
Fatte le due passerelle e percorsi i saliscendi della cresta, arriviamo ai 3160 metri della Capanna Lagoscuro (fu ricostruita dalla Guida Alpina Giovanni Faustinelli che la abitò per periodi della sua vita) e, in 3 minuti, siamo in vetta alla Cima Lagoscuro (qui arriva anche la via Faustinelli che corre sullo spigolo nord-ovest … magari in futuro la faremo). Malgrado il cielo sia coperto, il panorama è da urlo visto che il Ghiacciaio del Mandrone e il Pian di Neve, sono lì davanti a noi.
Dalla Capanna, attraverso una scalinata di pietra, scendiamo in direzione del Passo Lagoscuro e, più giù, alla Conca Lagoscuro, luogo del ritrovo. La gente è davvero tanta ed è bello essere qui. Mi commuovo ma, da vero alpino, non lo do a vedere anche se so che tutti, sotto l’aquila del cappello, capirebbero benissimo.
La manifestazione non vuole solo ricordare i soldati caduti durante la Guerra Bianca, ma anche tutti i ragazzi morti nelle missioni di pace.

Terminata la cerimonia, sempre in coda, cominciamo la seconda metà del giro ad anello e risaliamo verso il Ghiacciaio Presena. Sul ghiacciaio c’è chi scende con i ramponi (come il sottoscritto), chi di corsa, chi di culo e chi, ogni tanto, rotola…. Insomma, regna l’anarchia.
Dall’ovetto in giù è il solito rientro fatto di sosta per mangiare, discorsi per ridere, coda per ritardare e ricordi per non dimenticare che, se quei ragazzi non avessero resistito, oggi non credo avremmo scritte in italiano.
Alla prossima

Foto 1: La prima passerella
Foto 2: Cima Lagoscuro
Foto 3: Salendo a Passo Castellaccio
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