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   Monte Bianco - cresta dell' Innominata, 11/08/2012
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Onicer  martazinal   
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Val Veny, baite Freney  (1570 m)
Quota attacco  4041 m
Quota arrivo  4810 m
Dislivello della via  2300 m
Difficoltà  D+ ( pendenza 55° / V+ in roccia )
Esposizione in salita Sud
Rifugio di appoggio  Rif. Monzino, 2561 mt
Attrezzatura consigliata  cordini, friend medio piccoli, 3/4 rinvii, 2 picche, suff. corda 30mt
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  3 - Marcato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Non ci sono parole per descrivere la bellezza, l’impegno fisico e mentale di questa via di cresta al Bianco e la felicità una volta raggiunta la cima! Ma procediamo con ordine: giovedì partenza dalla val Veny in direzione rifugio Monzino, la cresta che dobbiamo percorrere il giorno dopo si vede già in tutta la sua bellezza .. e in tutta la sua lunghezza perché partendo dal rifugio son ben 2300 mt di dislivello che ci separano dalla cima! Il venerdì giornatona: sveglia alle 00.50, colazione all 01.00 e partenza alla 01.40 in direzione del col Eccles: il sentiero che porta al Crippa è evidente (ci sono tracce e ometti), prima parte del ghiacciaio del Brouillard abbastanza ripida, 2 muretti nella seraccata da superare abbastanza faticosi almeno per me che avevo una sola picca, plateau di accesso al bivacco su neve dura e veloce da percorrere .. morale: in circa 3ore e 30 siamo al Crippa, pausa attesa giorno di circa 30 min e pronti e via in direzione della cresta! Non facciamo doppie per scendere sul Brouillard visto che la terminale si passa ancora bene su ponte di neve, la terminale per accedere al col Eccles invece è abbastanza aperta e si passa in un punto con muretto di 2 mt a strapiombo, Gabri lo passa con 2 picche e poi mi tira su come un salamino visto che io ne avevo solo una, per il resto salita su neve dura perfetta fino al col Eccles. Ambiente da urlo sulle Jorasses, sulla Blanche e Noir, sulla cresta di Peutery .. primi tratti in cresta nevosave quindi via i ramponi e si è in roccia! Il chiave nel diedro camino di V+ è agli inizi della cresta, c’è un chiodo e un cordino ma con incastro di mano e piede in fessura, spaccata e manettone in uscita a dx della sosta (appena all’uscita del diedro) si passa abbastanza agevolmente anche senza tirare! Cengia verso destra, sistema di fessure e placchetta e si arriva in un buco, sosta che stupidamente salto anche se allungo bene e quindi mega ravanata per recuperare le corde 5mt più avanti! Successivamente sempre su misto per cenge, sassoni, murettini che portano verso sx ai canali nevosi da attraversare verso il Brouillard: grande paura perché scaricavano di tutto da sassi di ogni dimensione, neve, ghiaccio .. sembrava di giocare alla roulette russa quindi per evitare di prendere in testa qualcosa puntiamo bassi a un sistema di cenge (seguendo anche chi ci precedeva) e andiamo in parte fuori via perché attacchiamo la cresta del Brouillard più in basso: passaggi in roccia di III e IV non sempre proteggibili , cenge, muretti ci riportano sulla retta via all’attacco del canale principale che sale verso la vetta: primi due tiri su misto – ghiaccio – neve granatina non molto bella, 2 tiri su misto cresta abbastanza affillata e siamo alla base del canale vero e proprio .. viene giù di tutto: neve, ghiaccio, sassi, ad un certo punto una slavinetta di neve bagnata spazza tutto il canale: bisogna trovare un qualcosa di alternativo più sicuro (.. nel limite del possibile) quindi risaliamo delle placche di misto alla destra del canale e poi lo risaliamo su neve granatina con sotto ghiaccio (entravano appena appena punte dei ramponi e becca), circa 200 mt al cardiopalma perché quasi improteggibili e soprattutto sottoposti alla pioggia di meteoriti ( .. gambe e braccia testimoni )! Finalmente siamo sulla cresta sommitale, risistemiamo le corde e con una conserva corta percorriamo gli ultimi tiri di misto sulla cresta, raggiungiamo il monte Bianco di Courmayeur e circa alle 20.30 di sera siamo in cima al Bianco! Per l’orario vetta affollata: 3 cordate dall’Innominata e 1 cordata che esce dalla Peutery: Franz, Mara e Denis! Foto di rito e giù di corsa alla Vallot che raggiungiamo verso le 21.15 al limite della luce: nessun commento sul porcil-bivacco .. ma è sempre meglio che dormir di fuori! Al mattino partenza alle 7 in direzione Gonella: scendendo attenzione perché prima di arrivare al piton des Italien si incontrano dei pezzetti con ghiaccio e una crestina di 50 mt abbastanza affilata (.. ci stan giusto i due piedi accoppiati!), il ghiacciaio del Dome si passa bene attualmente e non ci sono scale per passare i crepi! Discesa alla macchina sempre lunga e condivisa con Mara .. quindi chiacchierando del più e del meno a regola è passata abbastanza in fretta! Che dire concludendo: esperienza unica, impegnativa e pericolosa per le continue scariche condivisa come sempre con il super socio Gabri .. in diversi momenti quando dall’alto cadeva di tutto mi sono chiesta se vale rischiare così tanto per salire una montagna .. poi cerchi di usare testa ed esperienza e speri che tutto funzioni nel migliore dei modi!
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