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   Monte Bardan, 02/01/2011
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Onicer  calimero   
Gita  Monte Bardan
Regione  Lombardia
Partenza  Isola  (1310 m)
Quota arrivo  2812 m
Dislivello  1512 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  Da escursionismo invernale. Ciaspole. In questo caso causa ghiaccio utili picozza e ramponi.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Il nuovo anno escursionistico non poteva, veramente, cominciare meglio.
Ci sono giornate in cui tutti gli elementi alpini ( il cielo, la luce, la neve, il vento, i monti ) si sforzano particolarmente e ognuno da il meglio di sé e delle sue possibilità.
Il cielo si tinge di blu, ma di quel blu da cambiare colore alle pupille.
La luce si fa intensa , accorcia le distanze e ti sembra di toccare i monti con mano.
La neve diventa compatta quando serve che sia compatta, soffice quando serve sia soffice , crostosa quando serve sia crostosa.
Il vento , in questi casi, è meglio si riposi. Ed infatti, salvo qualche momento,lui si riposa.
I monti , coperti dal vestito bianco della festa, offrono il loro aspetto migliore e più elegante.
Ed allora , come risultato, risulta poi naturale che ne esca una splendida ascensione.
In questo caso ai 2812 mt del monte Bardan, nel cuore della Mesolcina Spluga, lungo la cresta che fa da confine tra l’Italia e la Svizzera e che separa la Val san Giacomo ( o Val di Giust per i locali ) dalla Valle del San Bernardino.
Bardan che fa da sentinella al bel Lago Bianco ed alla meravigliosa e bianca distesa lunare dei Piani dei Cavalli.
Cima che, a dispetto della relativa vicinanza di Madesimo e delle sue piste brulicanti di sciatori, si erge in un ambiente selvaggio ed incontaminato.
Cima abitualmente frequentata da buoni scialpinisti .
Ma non oggi.
Oggi solo gli elementi ci hanno fatto compagnia, in una splendida solitudine bianca ( come il mare di neve del Pian dei Cavalli ) e blu ( come il colore del cielo ).
Si parte dai 1310 mt di Isola, bel borgo situato 5 km dopo Campodolcino , in località Mottaletta, e subito con ciaspole ai piedi si risale la consortile che, in direzione della Val Febbraro, conduce, in rapida sequenza, alle caratteristiche baite di Corte, prima, e Cà Raseri, poi .
Da qui si imbocca, dopo il ponte, il sentiero C30 che , salendo in moderata pendenza in direzione San Sisto/Pian dei Cavalli, conduce all’alpeggio di Prondaglio, a 1500 mt .
Da qui seguiamo l’indicazione per Pian Dei Cavalli e risaliamo con più decisione attraverso un rado bosco fino a giungere ai pendii sommitali che introducono alle enormi onde di neve dei Piani.
E qui, al primo sole del mattino, cominciamo il lungo ma affascinante su e giù ciaspolando e seguendo a volte le tracce delle motoslitte che ,purtroppo, spesso qui vengono a rompere l’incanto, con il loro rombare, di un posto così bello.
Oggi però anche loro hanno deciso di sforzarsi , come gli elementi alpini, per cui sono andate a disturbare qualcun altro.
Oppure, come il vento, riposano.
Poco prima del Lago Bianco, passando sotto la parete del Monte Tignoso, ci dirigiamo a sx verso la sella del Passo di Bardan.
Mentre risaliamo, facciamo spaziare lo sguardo a 360°.
Il panorama dell’anfiteatro dei monti dello Spluga, oggi, è realmente mostruoso.
Lo Stella, l’Emet , i Suretta, il Tambò, il Ferrè, i Piani, la Sancia, il Quadro sono spettacolarmente innevati .
Ed oltre, a perdita d’occhio, le cime svizzere e quelle della catena dell’Alto Lario.
In più le Sciore, Badile e Cengalo.
E ad Ovest, maestoso, il Rosa.
Dal Passo in poi, in parecchi punti , fa la sua comparsa il ghiaccio vivo che rende un pò delicata la progressione sui pendii e ciò ci induce , sulla rampa finale, a lasciare le ciaspole per metterci più in sicurezza con picozza e ramponi e a giungere dopo 3,30 h e 1500 mt di dislivello alla vetta-balcone del Bardan.
Qui tutto quello ammirato durante la salita si sublima.
Il freddo pungente ci induce però, dopo una breve sosta rifocillatoria, a scendere velocemente ed a riaffrontare i pendii ghiacciati fino a ritornare alle nostre ciaspole che, pazienti , ci hanno atteso piantate nella neve gelata.
La successiva discesa è , con ogni probabilità, la summa massima del ciaspolare, con la libera scelta di linee dirette nella neve fresca.
Il ritorno sui Piani, il successivo nuovo su e giù disegnando nuove tracce nel manto nevoso immacolato e la discesa diretta nel bosco fino a giungere di nuovo a Cà Raseri non fanno altro che completare un quadro già di per sé perfetto.
L’uscita di oggi è stata realmente magica.
In questi casi non conta la difficoltà della cima ( Il Bardan non è ascesa tecnicamente difficile, anche se il dislivello, lo sviluppo notevole e , oggi, il ghiaccio sui pendiii finali hanno contribuito a renderla decisamente impegnativa ) ma conta , realmente, che la straordinaria giornata, l’innevamento eccezionale , il contesto selvaggio ed incontaminato , la solitudine totale della cavalcata hanno espresso come meglio non si poteva il senso pieno dell’andare in montagna.
Alla prossima !
Partecipanti : Calimero e Saldeg
FOTO 1 : la distesa dei Piani con il Bardan sullo sfondo
FOTO 2 : la vetta del Bardan
FOTO 3 : in vetta al Bardan

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