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   Pizzo Bernina 4049m -Via Normale-, 19/07/2012
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Onicer  lupin-3   
Regione  Lombardia
Partenza  Campomoro  (1980 m)
Quota attacco  2815 m
Quota arrivo  4049 m
Dislivello della via  1365 m
Difficoltà  AD ( pendenza 45° / III in roccia )
Esposizione in salita Sud-Est
Rifugio di appoggio  Marinelli Bombardieri-Marco Rosa
Attrezzatura consigliata  da alpinismo. Usata mezza corda da 40m
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Una due giorni da favola...giusto iniziar così!

Questa volta siam una cordata "inedita" io e il doc (vezz),con un'obiettivo comune.

Le previsioni meteo son dalla nostra,la cassa integrazione (mia) pure,il morale alto...insomma si và!

Il bernina per me è "la montagna" ...fin da piccolo sogno di farlo ed è nel cassatto delle montagne classificate come "sogni",quindi questa due giorni,questa salita,ha un sapore molto più importante.

Si parte il lunedì,con un sole splendente che ci accoglie a campomoro,e con temperature e zero termico che per il giorno dopo son previsti ottimali per la nostra salita.

Per il doc la salita è tutta nuova,non essendo mai stato in questi luoghi e rifugi,per me che già conosco questi luoghi abbastanza bene,un bellissimo e graditissimo ritorno al cospetto del gigante del gruppo.

Passiamo attraverso il bellissimo bosco prima della carate,su per i sette sospiri,fino alla carate e la bocchetta delle forbici,dove si apre la porta sul bernina. Da li fino alla marinelli tra fiumiciattoli e morene,con quel che rimane dell'ormai scarna vedretta di caspoggio.

Alla marinelli arriviamo per la cena,dove ci sistemiamo e ceniamo,con splendida vista inclusa.La serata sarà allietata da tanti,forse troppi (vero DOC ) genepì offerti dalla casa,con un gruppo di amici lì a lavorare al rifugio che colgo l'occasione di salutare.
Alla fine ci si trascina in camera,per cercar di dormire quelle poche ore...

La mattina una sontuosa colazione ci aiuta a ripartir alla grande e alle 4.20h siam in marcia.

La salita fino al passo marinelli 3022m la conosco,poi da li si va sul ghiacciaio dello scerscen superiore,sotto le bastionate rocciose del piz argient,fino al canalone nevoso che conduce alla marco e rosa.

Come consigliatoci dal Fabiomaz,saliamo attraverso il canalone nevoso(mai scelta fù più azzeccata) che con terminale ancora "chiusa" o per lo meno passabile senza problemi ancora per poco,ci porta coi suoi 45° fin su alla sella prima della Marco Rosa,dove un vento,anzi una vera e propria bufera di vento,ci accoglie strapazzandoci un pò.

Entriam alla Marco e Rosa che il cielo è tutto coperto e la vetta del bernina ostaggio delle nuvole.
Parlando coi rifugisti che cercano di caricarci,visto che il morale,colpa del meteo stava un pò vacillando,ci dicono che quella è una "leggera brezza" e che il ventaccio è ben altro da quelle parti.Nel frattempo col mio inglesse maccheronico,un tizio appena sceso,ci dice che in vetta il vento non c'è,ma che c'è solo qui al rifugio,increduli gli crediamo e il morale ci sale a palla!
Dieci minuti dopo usciamo e tutto è aperto e senza un a nuvola,ma il ventaccio impetuoso è rimasto.

Risaliamo il pendio nevoso,complice la quota a passi dosati e accurati,fino alle roccette.
Lì,sulla paretina di roccette lascio andar davanti il doc,io gli faccio sicura,anche se gli spit abbondano,ma il vento la nebbia e il ghiaccio la rendono di tutto rispetto.

Si sale,anche se la vista non è granche,la nebbia e le nuvole non permetto le foto che il doc vorrebbe,a me invece fan sembrare la salita ancora più di quello che credevo..immaginavo..sognassi..

In breve arriviam alla vetta italiana 4021m,e da li per l'affilata ed estetica cresta,sempre sferzata dal vento,arriviam alla cima..

Come ogni cima che sogno di fare da quando son un bimbo,pochi metri prima della cima,ho la pelle d'oca alta sotto il piumino,e il labbro tremolante,con lacrime che scendevano...scena penosa,ma per me indimenticabile.

A poco dalla cima uno spiraglio ci permette di fotografare la cima rocciosa della vetta,gran cosa visto il meteo e ci saliamo ogniuno coi propri pensieri.

In vetta con gente che tremolante arriva dalla biancograt,noi che ci rifocilliamo..si passano momenti indelebili per la memoria.

La discesa è veloce,molto più del previsto,fino alla paretina (di III)dove allestiamo una doppia che ci deposita comodamente alla base,e da lì giù per il facile pendio nevoso fino alla marco e rosa,dove un bel thè caldo,mi scalderà le ossa raffreddate dal vento e dal clima ostile della giornata.

Decidiamo di scendere dalla ferrata,un vero schifo se posso permettermi ...ma fortunatamente siam soli,senza nessuno ne davanti,ne dietro..quindi sassi zero! (occhio se c'è gente!!!)
(altri partiti la mattina 15min dopo di noi,facendo la ferrata son arrivati alle 10.20h alla marco e rosa essendoci verglass!!!)

Arriviam fino all'ultimo pezzo,orribile,dove una comoda doppia ci deposita oltre l'enorme terminale,abbastanza inquietante..comodamente.

Da li,cercando la via per il ghiacciaio,con voletto in un buchetto da parte del doc,fino al passo marinelli,sempre sospinti dal carissimo ventaccio.

La lunga discesa fino a campomoro è ormai storia.

Che dire come conclusione,una salita che sognavo da una vita,fatta con un formidabile compagno di cordata che pur con qualche da parte di entrambi,alzata di voce,sintonia pazzesca in tutte le situazioni che la salita presentava. 5.58h dalla marinelli alla vetta,partiti alle 4.20h,e unica cordata arrivata in cima partita dalla marinelli.

Un saluto ai lavoratori della marinelli,ai rifugisti della marco e rosa,alla rifugista della carate e a tutti quei fattori che hanno fatti si che la salita si svolgesse al meglio.

Tempistiche.
Dalla Marinelli alla marco Rosa 3.15h,fino alla vetta 5.58h.
Totale ore della giornata 14.40h forse la più lunga per me fin'ora in montagna,visto che sull'ortler furono 14h.

Foto1.contornando il piz argient,verso il canale che ci condurrà alla marco rosa
Foto2.il vento che ci accoglie alla marco rosa
Foto3.La gioia del Doc quasi in vetta!
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