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In punta di Valrossa, 19/03/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Vezz |
Gita | In punta di Valrossa |
Regione | Piemonte |
Partenza | Riale (1728 m) |
Quota arrivo | 2968 m |
Dislivello | 1400 m |
Difficoltà | BSA |
Esposizione in salita | Est |
Esposizione in discesa | Est |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Variabile |
Altra neve | Farinosa |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Ed è la volta della Valrossa. Dalla piana di Riale risaliamo la zigzagante stradina fino al rifugio Maria Luisa. Sull'altro versante della valle, si svelano cime ardite e si indovinano i percorsi per raggiungerle.
Ebbri di queste visioni, ci lasciamo scappare la naturale porta d'ingresso alla Valrossa, per costeggiare invece il bel bacino del Toggia, al cospetto delle imponenti sagome di Kastelhorn e Marchhorn. Quando ci accorgiamo dell'errore è sì tardi, ma non abbastanza per non rimediare: ci avventuriamo allora per l'ancora candido sistema di dossi e vallette che ci separano dalla retta via. Aumenta la fatica, ma ne guadagna l'ambiente. Ci caliamo infine sulla piana di Valrossa, dove prendiamo a seguire una traccia decisa ma non marcata. Sotto un sole battente, risaliamo la valle tra corno Mutt e cima di Elgio. A quota 2700 la traccia vira in direzione del corno Gries, ce ne costruiamo allora una a piacere. Col sudore negli occhi, disegniamo una linea tutta nostra che ci conduce a fil di cielo dove poterci affacciare oltre. Il panorama è ora completo: Oberland, Bedretto e grande est di Devero su tutto. Solo una piccola fetta è preclusa: quella nascosta dalla punta di Valrossa, la cui cresta ovest spicca appuntita poco distante a noi. Mentre il socio, privo di attrezzatura, mi attende, io mi rampono e, pessimista, vado in ricognizione. Supero un tratto innevato per cimentarmi quindi sul successivo saltino imbiancato. Oltrepassato l'ostacolo, mi porto sul filo di cresta, esile, ma per mia fortuna asciutto. La roccia è stratificata e non delle più salde: l'affronto con decisione, senza troppo pensare alla discesa. Passo dopo passo, appiglio dopo appiglio, raggiungo l'ometto di vetta. Sono in punta di Valrossa! Da solo. Sosto a contemplare il maestoso scenario circostante. Cime, pianori, avvallamenti… tutto è bianco, silenzioso, bellissimo e immobile. Ad eccezione di qualche formichina che ancora prende d'assalto il corno Gries. Condizioni della neve: ancora farinosa alle esposizioni nord (non ci abbiamo creduto!), dura, molle, crostosa, sfondosa altrove. Mai però insciabile, nemmeno per dei comuni mortali come noi. La stradina poi si lascia percorrere in velocità. Manto nevoso mutevole, ma, nel complesso, tutt'altro che disastroso. FOTO: 1- Tracciando in neve fresca per riportarci in Valrossa. Sulla destra la nostra meta. 2- Aggirando il corno Mutt, con alle spalle l'imponente mole di Kastelhorn e Basodino. 3- Ondulazioni sui pendii nelle immediate vicinanze della punta di Valrossa. |
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