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Una Corveggia in liqui..dazione, 12/03/2016 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | fabiomaz |
Gita | Una Corveggia in liqui..dazione |
Regione | Lombardia |
Partenza | Montalto di Montemezzo (1070 m) |
Quota arrivo | 2282 m |
Dislivello | 1200 m |
Difficoltà | MS+ |
Esposizione in salita | Sud |
Esposizione in discesa | Sud |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Accettabili |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Saldi di fine stagione. Dopo tre domeniche di fresca decidiamo di andare a cercare il firn, soprattutto per godere di quei panorami laghee che mi avevano fatto innamorare al Bregagno e che non resisteranno a un'altra settimana di marzo.
Andiamo a vedere il lungo crestone della Corveggia, memori di una gita 5***** del team Righetti di qualche anno fa e speranzosi per una bella foto del Grigna. Diciamo subito: scelta non azzeccatissima anche se ha riservato - almeno per me - una bella sorpresa. Saliamo col panda 4x4 qualche tornante sopra Montalto, fino a che troviamo neve continua. Partiamo sci ai piedi e risaliamo prima la strada e poi il fitto e ripido bosco, fino a prendere la cresta vera e propria. Condizioni della salita: mediocri tendenti al cattivo. Cresta spelata dal vento e battuta dal sole: si attraversano prati bruciacchiati da recenti incendi e campi di roccette. Per fortuna la neve, dura a ovest, ha un grip molto buono il che consente di salire senza i rampant che "qualcuno" ha scordato a casa. Giunti all'antecima i soci, Fourfingers e Lupin, si fermano mentre io proseguo per la cima. Il canale di cui parlavano Fabrizio e Arno è in cattive condizioni, con parecchie rocce affioranti. Quindi lascio gli sci all'antecima. Proprio sotto la vetta però scopro uno stretto e ripido canale, nascosto da uno speroncino, dove la neve si è accumulata ed è ancora polverosa. Dietrofront, recupero gli sci, chiedo a Four di dare gentilmente un'occhiata a che esca in fondo e mi butto. Ahhhhhhh...la giornata è salva! Scendo per un centinaio di metri, poi velocemente mi levo per far passare un piccolo scaricamento che mi inseguiva. Poi giù nella strettoia che porta agli ampi campi di neve sottostanti (valutazione: BS+ il solo canale). Cambia l'espo, si va a sud, e si scia per altri 200 metri su firn vellutato. Poi si entra nell'ampio vallone espo sud est con firn molle in veloce trasformazione. Altri 200 metri e mi fermo ad aspettare i soci che scendono direttamente nel vallone. Riuniti scendiamo ancora su neve trasformata in veloce decadimento fino all'alpeggio di quota 1600. Quì, invece di abbassarci, tagliamo in orizzontale verso destra, seguendo un sentiero, in direzione della cresta di salita. A circa metà traversata mi abbasso in esplorazione sciando in un bosco con neve ancora in buone condizioni, imbattendomi però in un salto di roccia che mi impedisce di raggiungere la carrereccia che mi avrebbe riportato all'alpe delle Galline. Grido ai soci di non seguirmi e dopo qualche valutazione mi dedico al tree-climbing e riesco ad aggirare il salto. Poi prendo la stradina e in breve ci troviamo tutti all'alpe delle Galline. Dà lì, chi sci nello zaino ingrugnato per la sciata non proprio suntuosa, chi sci ai piedi lungo la strada, arriviamo più o meno rapidamente all'auto. Condizioni della discesa: accettabili tendenti al buono. Una bella birra e un piatto al ristorante sotto Montemezzo riconciliano infine buonumori e malumori della "cumpa" mentre fuori esplode una tiepida e fiorita primavera. Però peccato per la foschia sul lago! foto 1: la cresta di salita foto 2: i soci impegnati in un tratto ripido foto 3: ma che bella sorpresa! |
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