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   Dosso Alto - Cima Caldoline - Monti di Paio, 28/02/2015
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Onicer  Giacomo cordamolla      
Gita  Dosso Alto - Cima Caldoline - Monti di Paio
Regione  Lombardia
Partenza  San Colombano, Val Trompia - loc. Bocafol  (1016 m)
Quota arrivo  2064 m
Dislivello  2350 m
Difficoltà  BS
Esposizione in salita  Varia
Esposizione in discesa  Varia
Itinerari collegati  Monti di Paio (1817m), da San Colombano
Neve prevalente  Farinosa
Altra neve  Variabile
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Partito da Bocafol salgo prima a Paghera (seguire la strada con divieto con segnalato Closura). Da poco sopra Paghera seguito la strada che si diparte a sx (divieto anche qui con segnato loc. Salto). Giunto a Salto seguo ancora la bella traccia presente fino a loc. Zerle (qui districarsi senza traccia non credo sia semplicissimo). Lascio a dx la traccia che porta a Barzò e ai monti di Paio e seguo l'unica presente (segue bene o male il sentiero estivo) fino a sbucare ad una sella a circa metà strada fra la cap. Tita Secchi e il passo del Dosso Alto. Da qui in poi non son più presenti tracce. Scendo brevemente al sentiero 3v e poi velocemente mi porto alla strada che sale dal Baremone (cartelli presenti) dove parte il sentiero per il Dosso Alto. Da qui seguo prima il comodo dosso a dx di una fascia di mughi poi salgo sotto cresta versante Val Sabbia con traccia a mio modo di vedere sicura (non c'è moltissima neve qui comunque e il vento l'ha accumulata più che altro verso la Val Trompia). Mi riporto vicino alla cresta dopo il risalto mediano ma sto sempre leggermente a dx (cornici in cresta) sbucando sui pianori sommitali e in breve in vetta.
La discesa nel primissimo facile tratto si è svolta su neve un po' ventata e variabile, poi, sbucato sui pendii verso la Valle della Berga, sono sceso per il sostenuto pendio S su farina bella su fondo duro. Purtroppo c'era una visibilità poco buona (discreto white out con luce piatta) e non mi ero malauguratamente portato la maschera che in queste condizioni mi da una bella mano. Dove il pendio perde un po' di pendenza sono sceso alla meglio (neve un po' crostosa qui) verso la valle della Berga trovando il sentiero che vi sale verso i 1550 m. Son salito (tracciando) in breve ai 2 tornanti della strada del Baremone ed in poco tempo son giunto alla Malga Dosso Alto. Da qui, lasciando la strada, son salito sci ai piedi fin sulla Cima Caldoline (bel poggio a sbalzo su Vaiale e la Val Sabbia).
Son poi sceso su neve abbastanza bella verso il Passo Portole e ho traversato (senza ripellare) verso la linea di cresta dove ero salito in mattinata. Da qui bella discesa (neve farinosa non leggerissima) fino a malga Zerle.
Ho ripellato qui e ho seguito la traccia abbastanza marcata (anche se un pelo ricoperta) che traversa con qualche su e giù verso Barzò. Poi da lì salendo in breve sotto la bella parete di roccia del Corno Barzò son arrivato al 3v poco a NE della prima (quella più a NE) sommità dei Monti di Paio. Ho seguito il 3v verso ovest (tracciato) e son sbucato alla bocchetta fra la quota centrale e meridionale dei Monti di Paio. Ho lasciato la traccia più marcata che sale alla quota centrale (1762 m) e traversando un poco sottocresta lato Valtrompia sono arrivato sulla cima più alta (1821 m). Da qui le tracce finivano. Son sceso con le pelli (legg. lato Val Sabbia) al goletto (detto talvolta del Larice) con l'intenzione di provare la Corna Blacca, almeno se avesse schiarito un po' (visto che non me la sarei sentita molto di scendere la parte alta sci ai piedi con luce piatta). Le schiarite annunciate si son dimostrate una bufala e la coniglite l'ha presto avuta vinta (probabilmente meglio così dato che da soli non è ideale, almeno per me, fare qualcosa che sembra anche solo un po' forzato), visto che fatti pochi metri fino al primo dente di roccia (bella finestra fra le guglie a sx salendo) ho gettato la spugna.
Mi son consoltao con la bella discesa (farina pesantina su fondo abbastanza duro) verso il casinello alto di Paio (luogo d'importanza storica nell'epoca della resistenza), dove giungeva (presumo da Vaiale) una traccia di cisapole.
Son poi risalito tracciando comodamente (ho notato tanti canali interessanti sul lato N della cresta ESE della Corna Blacca!) fino alla quota sud dei Monti di Paio.
Da qui (iniziava a scendere del nevischio - visibilità ancora buona comunque) sono sceso sull'invitante pendio alla malga Casticoli di sopra, su farina bella (ultimo tratto sotto il 3v su un canale ripido fra le piante con leggerissimo tratto di ravanata).
Apprestandomi a ripellare per rientrare mi son presto accorto che avevo perso gli occhiali, quindi nuovamente su (tracciando fino a riportarmi al percorso poco sotto la cresta NE) alla vetta sud-ovest dei Monti di Paio.
Nuova discesa sul tratto appena fatto, cercando il meglio possibile a terra. Fortunatamente nel tratto di leggera ravanata poco sopra Casticoli di sopra li ho ritrovati.
Ho quindi infine ripellato (tracciando ancora) fra il bosco (anche non radissimo a tratti) fino a poco dalla sella fra la cima centrale e NE dei monti di Paio.
Da qui ho intrapreso l'ultima discesa (discretamente tracciata) sul classico percorso dei Monti di Paio; è stata dapprima su neve buona poi, dai 1450-1500 m in giù, più pesante (fortuna che almeno si era sciolta la crosta vista in mattinata).

La zona già la conoscevo in veste estiva ma devo dire che con gli sci, quando innevata abbastanza bene (come adesso - al contrario degli itinerari sul lato al sole della Valtrompia che sono molto pelati dal vento), si presta molto bene ad uno scialpinismo anche impegnativo. Peccato solo per il meteo con nessuna schiarita degna di tale nome.
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