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Croda di Cengles e Angelo Grande, 25/05/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | mmalanc |
Gita | Croda di Cengles e Angelo Grande |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Solda (1900 m) |
Quota arrivo | 3522 m |
Dislivello | 2731 m |
Difficoltà | OSA |
Esposizione in salita | Varia |
Esposizione in discesa | Varia |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Sfruttando la ricognizione di ieri sera, con Luca decidiamo di modificare i piani che avevamo e di partire da solda: mete Croda di Cendles e Angelo Grande.
Vista la mancanza di neve (la valle che volevamo percorrere e' praticamente senza neve sino a 2700), sfruttiamo le piste che portano al pulpito spalando solamente 5 minuti (partiamo alle 5:10) Nel traveso che porta al rifugio Serristori si tolgono e mettono gli sci un paio di volte: dal rifugio in avanti (2700 mt) la neve e' tanta. Saliamo per il canale che porta alla Croda: neve compatta pur essendo un versante sud (sono da poco passate le 7) con pendenze massime a 40. La salita la si fa anche senza rampanti. Alle 8 siamo in vetta. Decidiamo di scendere per la val Razzoi che secondo i piani iniziali doveva essere la valle della prima salita. Neve stupenda. Scendiamo fino a quota 2820 da dove ripelliamo per salire sino al colle della croda. Da discesa veramente bella lungo il canale precedentemente salito (sono le 9:10) la neve e' perfetta anche se nel mezzo del canale ci sono delle slavine che non danno per nulla fastidio. Scendiamo fino a quota 2840, da dove ripelliamo per l'Angelo Grande. La salita la si fa su neve dura: Luca sale con i rampanti, io tutto sommato me la cavo bene senza. La cresta la si fa con i ramponi e portiamo gli sci nello zaino sperando in una bella discesa dalla vetta che raggiungiamo poco prima delle 11. Dalla vetta decidiamo di provare a scendere per evitare la ramponata, scendendo sul versante nord dell'Angelo Grande, ma capiamo che di passaggi non ce ne sono. Scendiamo ancora un po' per vedere la fattibilitą della nord (circa 200 mt dalla vetta) Non vedendo nulla, non conoscendo la zona e non essendoci traccia, decidiamo di risalire e scendere il versante nord ovest che avevamo salita. Discesa tanto per cambiare ottima. Per evitare inutili spallaggi evitiamo di scendere fino al rifugio ma stiamo il pił' possibile vicino alla base della cima vertana per sfruttare uno dei pochi canali con neve. Da qui rieffettuiamo lo stesso tragitto di salita tenendoci circa un centinaio di metri pił bassi per sfruttare al meglio la neve a disposizione. Gita stupenda che conta uno sviluppo di poco pił di 23 km per una durata di circa 7:20 |
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