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   Pizzo Scala, 27/06/2021
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Pizzo Scala
Regione  Lombardia
Partenza  San Simone (BG)  (1755 m)
Quota arrivo  2429 m
Dislivello  750 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Buono
Commento Avvistato diversi anni fa durante una salita alla Cima di Lemma, il Pizzo Scala ci ha sempre suscitato un sentimento di curiosità misto a timore, vista la sua breve ma appariscente ed esposta cresta che porta in vetta. Dopo molto tempo abbiamo quindi tirato fuori dal cassetto l’idea di quantomeno tentare la salita, vedere se possa essere alla nostra portata o se l’esposizione sia così elevata da riuscire a respingerci.
Arrivati dunque a San Simone, saliamo con l’auto alla Baita Camoscio (strada sterrata in cattive condizioni e al limite della percorribilità con un’auto normale. Conviene lasciarla sul piazzale principale e percorrere questo tratto a piedi) e da lì ci incamminiamo in direzione del Passo di Tartano, abbandonando però in breve tempo la strada/sentiero per seguire una traccia che si stacca sulla sinistra e conduce al Passo di Lemma.
Dal passo, prendiamo la panoramica e semplice cresta che porta alla Cima di Lemma.
Raggiunta la cima, scendiamo per un brevemente a sinistra per portarci alla larga sella che collega la Cima di Lemma al Pizzo Scala.
Oltrepassata la sella, percorriamo il primo tratto di cresta che presenta poche difficoltà e si affronta in modo scorrevole.
Arrivati nei pressi della parte conclusiva, con la cima già abbastanza vicina, le cose si fanno decisamente più complesse. La cresta diventa infatti piuttosto articolata e passo dopo passo bisogna valutare bene i passaggi migliori, aiutati talvolta dalla presenza di una labile traccia che dà una mano nell’intuire dove andare. A volte si sta sul filo di cresta, un paio di volte (all’inizio e alla fine) bisogna aggirarla a sinistra su labile ed esposta cengia erbosa. A metà circa, una piccola placca molto inclinata verso il basso dà l’idea di essere insuperabile, ma guardando verso destra si vede quella labile traccia che ricompare in modo provvidenziale e permette di aggirare la placca altrimenti ostica da superare. Ciò che aiuta, è in generale la brevità di questo ultimo tratto, perché permette di fare le cose con calma e studiare attentamente dove mettere le mani e i piedi, tastando anche la tenuta di appoggi e appigli.
In modo perciò prudente, superiamo tutti gli ostacoli e siamo su quella che può essere considerata l’anticima. Nel giro di qualche minuto si raggiunge così la vetta vera e propria, sempre tramite cresta che nel tratto conclusivo torna per breve tempo a essere abbastanza semplice.
Per tornare, non abbiamo altra scelta che ripercorrere la cresta. Con altrettanta attenzione, superiamo all’inverso tutti i passaggi ostici e una volta tornati dove si addolcisce, possiamo dire di avercela fatta.
Risaliti nuovamente alla Cima di Lemma, scendiamo verso il Passo di Tartano per variare un po’ l’itinerario.
Dal passo, percorriamo il piacevole sentiero che ci riporta comodamente alla Baita Camoscio, contenti per la nostra piccola “impresa”.

Foto 1: nei pressi della Cima di Lemma, con ben in vista il Pizzo Scala
Foto 2: vicini all'ultimo impegnativo tratto
Foto 3: vetta
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