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Nordend, la timida, 16/07/2013 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | supeimonti |
Gita | Nordend, la timida |
Regione | Svizzera |
Partenza | Zermatt-Monterosahutte (2883 m) |
Quota arrivo | 4609 m |
Dislivello | 2020 m |
Difficoltà | OSA |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Esposizione in discesa | Nord-Ovest |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Trasformata |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | La Nordend se ne sta un po' appartata, riservata e silenziosa a Nord, appunto, della Dufour, piu' chiassosa e brulicante di gente che ci arriva dalla cresta Ovest.
Iniziamo la salita al buio, senza luna, dalla Monterosahutte (2883 m; la quota di 2795 m riportata su alcune carte si riferisce al vecchio rifugio) seguendo gli ometti che salgono la morena e portano verso l'Unter e poi l'Ober Plattje, una bella terrazzata a 3300 m sul Grenzgletscher. Castore, Polluce, Breithorn e Cervino si toccano con la mano. Preso il Monte Rosagletscher tenendo la destra e poi spostandoci a sinistra (Nord) nella grande conca a circa 4100 m (problemi in caso di nebbia), attraversiamo di nuovo verso destra (Sud) sotto la seraccata, cercando uno stretto passaggio che ci porta poco sotto la Silbersattel, evidente insellatura tra la Nordend e la Dufour (4515 m). Solo qui vediamo con sollievo il sole e mi ricordo di spegnere la frontale... Lasciati gli sci, saliamo ramponati lungo la cresta, a tratti affilata, e in breve si raggiunge la cima rocciosa con un paio di facili passaggi (II), ma da non sottovalutare per i seracchi, sotto, a bocca aperta. Dalla cima (4609 m) vola giu' un guanto, incurante dei richiami. Lo ritroveremo ad aspettarci a 4200 m, per la gioia di Livio. La discesa dal Silbersattel su neve trasformata e qualche millimetro di firn e' divertente e con pendenze ideali per disegnare ampie curve intorno ai crepi, per ora ben visibili, e perdere quota rapidamente. Ritornati sulla Unter Plattje, verso quota 3100-3200, conviene identificare una serie di pendii e scivoli che conducono, con un paio di “metti e togli”, sul sentiero a poche decine di metri dal rifugio. A proposito, la Monterosahutte e' una bella costruzione molto funzionale e ben coibentata (fa anche troppo caldo nelle camerate) con la classica accoglienza e cucina svizzera. A cena incontriamo il simpatico bonfo (ma come fanno gli onicers a riconoscersi? boh, capita..) che, salito da Punta Indren alla Ludwighohe e' ridisceso solo soletto sul Grenzgletscher fino alla Monterosahutte. Questa, la si raggiunge in 5-6 ore da Zermatt oppure in un paio d'ore dalla stazione di Rotenboden (2815 m) dove si arriva con il trenino a cremagliera della Gornergratbahn (si prende a Zermatt, un po' costoso, ma ne vale la pena). Da Rotenboden, un lungo sentiero costeggia il lato Sud del Gornergrat; sarebbe noiosissimo se non ci fossero una bella manciata di 4000 da guardare attorno. Scesi sul ghiacciaio Gornergletscher (si perdono circa 300 m, al ritorno sono quasi dolorosi...), lo si attraversa facendo attenzione ai numerosi crepacci che si saltano facilmente (lo facciamo con scarpe basse, i detriti sulla superficie permettono una buona aderenza). Attraversato il ghiacciaio seguendo le paline bianche-azzurre di segnalazione provvidenziale, si risale la morena, aiutati da qualche tratto ferrato, fino alla hutte. Gita effettuata domenica 14/7. Foto 1. Duemila metri di salto verso Macugnaga Foto 2. La becca, dopo la curva. |
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