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Mangart, 10/07/2019 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Mangart |
Regione | Altro |
Partenza | Forcella Klanska Skrbina (Slovenia) (2058 m) |
Quota arrivo | 2679 m |
Dislivello | 640 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | N.d.e. + Imbraco, set da ferrata e caschetto |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Quest’anno la destinazione delle nostre vacanze estive è l’Albania, ma visto che siamo quasi di passaggio decidiamo di fare una piccola deviazione per tentare la salita a una cima slovena molto estetica che da tempo rientra nei nostri desideri: il Mangart. Esistono più vie e livelli di difficoltà per arrivare in vetta. Noi scegliamo quello intermedio, che consiste nella via ferrata slovena e presenta difficoltà contenute, ma si svolge in ambiente comunque spettacolare.
Il punto di partenza si trova al termine di una strada a pedaggio che sale a oltre 2000 metri di quota e giunge a poca distanza della forcella Klanska Skrbina. Da lì, prendiamo un sentiero subito spettacolare che sale gradualmente e raggiunge la forcella Mangart. Poco più avanti si trova l’incrocio tra via normale, la ferrata italiana e quella slovena. Noi pieghiamo a destra, seguendo il sentiero che conduce all’attacco di quest’ultima. Dopo esserci preparati con imbraco e set da ferrata, iniziamo ad affrontarla salendo inizialmente a zig zag. La salita continua in modo deciso in ambiente roccioso e variegato. L’esposizione a volte è notevole, ma la via non presenta quasi mai particolari difficoltà tecniche. Arrivati alla sella Na Drni, giriamo a sinistra e dopo avere affrontato gli ultimi passaggi attrezzati, la via tende a trasformarsi in un ripido sentiero che conduce in vetta. Arrivati sull’affollata cima, per scendere prendiamo la via normale che inizialmente si svolge sui versanti meridionali della montagna, opposti a quelli di salita, prestando attenzione a qualche passaggio un po’ più ripido. A un certo punto la via piega nettamente a sinistra e continua a scendere, stavolta sul versante rivolto a est. L’ambiente anche qui è sempre selvaggio e suggestivo. Qua e là ricompaiono anche le funi metalliche, che aiutano a superare facilmente passaggi che altrimenti sarebbero un po’ più ostici. Tornati nuovamente all’incrocio tra le tre vie, chiudiamo l’anello e non ci rimane che seguire la via di salita e tornare quindi al punto di partenza. Una bellissima escursione che ha saputo mantenere le attese. Foto 1: inizio della ferrata Foto 2: Na Drni Foto 3: passaggi lungo la via normale |
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