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Pizzo d'Uccello, 21/04/2019 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Pierpaolo |
Gita | Pizzo d'Uccello |
Regione | Altro |
Partenza | Fivizzano fraz. Vinca (MS) (800 m) |
Quota arrivo | 1781 m |
Dislivello | 1000 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Nessuno |
Attrezzatura consigliata | Normale da escursionismo + caschetto |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Per le vacanze di Pasqua facciamo un salto nella provincia di Carrara, con l’idea tra le altre cose di fare una bella escursione sulle Alpi Apuane. Le possibilità sono diverse, ma visto il periodo bisogna prestare comunque una certa attenzione nella scelta dell’itinerario, perché visto che alcuni percorsi non sono banali, la presenza di neve lungo il percorso potrebbe complicare parecchio la salita. Dopo avere constatato che l’innevamento in zona non è consistente, per precauzione scegliamo un itinerario comunque esposto ai quadranti meridionali e la scelta ricade sul Pizzo d’Uccello, il cui tratto finale che conduce in cima presenta dei passaggi su roccia dove bisogna arrampicare, sebbene con difficoltà contenute.
La partenza dell’itinerario avviene dall’isolata frazione di Vinca, prendendo il sentiero numero 175 che sale inizialmente nel bosco e lo fa con una certa decisione. Usciti dalla vegetazione nei pressi delle Capanne di Giovo, le pendenze del sentiero si mantengono sempre sostenute e rimangono tali fino alla sella denominata Foce di Giovo. Qui, pieghiamo a sinistra camminando senza guadagnare quota in un ambiente che via via assume sempre più connotati severi, aggirando sulla destra una elevazione rocciosa. Giunti a un’altra sella (Giovetto), ci si para davanti a noi la parte conclusiva dell’itinerario, quella più impegnativa ma anche spettacolare. Il primissimo tratto, dove si torna a guadagnare quota, non presenta difficoltà, dopodiché, nei pressi delle prime bastionate rocciose, è necessario abbandonare i bastoncini telescopici perché per proseguire è richiesto l’uso delle mani per superare diversi tratti di facile arrampicata. La via è sempre segnalata da bolli bianco rossi ed è difficile potere sbagliare. In alcuni passaggi sono possibili delle deviazioni che non aumentano il livello di difficoltà, ma nella maggior parte dei casi è bene seguirli per non correre rischi. Nel complesso la salita di questo tratto, non eccessivamente lunga, è abbastanza articolata e divertente, gestibile senza eccessive difficoltà, a patto di mantenere sempre alta la concentrazione. Superati tutti i passaggi, ci troviamo così sulla vetta, molto panoramica e abbastanza larga. Per il ritorno bisogna necessariamente ripercorrere la via di salita e questo implica che l’attenzione deve sempre essere tenuta alta, visto che alcuni passaggi, affrontati in discesa, possono essere insidiosi. Con calma li superiamo tutti, fino a uscire dalle difficoltà. Per fare ritorno all’auto, sebbene ci sia la possibilità di allungare un pochino il percorso dalla Foce di Giovo e compiere così un parziale anello, scegliamo di ripercorrere per intero la via di salita, che è anche la più breve. Torniamo quindi a Vinca più che soddisfatti per avere inaugurato la prima escursione sulle Apuane su un percorso decisamente meritevole. Foto 1: ultimi metri prima della vetta Foto 2: riposo in cima Foto 3: discesa con alle spalle il Monte Sagro |
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