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notti a ciamp, 28/02/2006 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | oscarrampica |
Gita | notti a ciamp |
Regione | Veneto |
Partenza | caprile (1000 m) |
Quota arrivo | 1800 m |
Dislivello | 1000 m |
Difficoltà | F |
Rifugio di appoggio | ciamp |
Attrezzatura consigliata | da neve |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Vigilia di natale passata in baita a Ciamp che raggiungiamo partendo da Caprile alle 13.
Molta neve e arriviamo solo per le 19 stanchi morti. Ma come non ricordare quando attorno alle 18 nel buio ormai assoluto illuminato solo dalle nostre fioche pilette un miracolo ci sorprende alle spalle. Un chiarore dapprima lattescente e poi sempre più nitido investe dolcemente la nostra fatica fino a rendersi lampante: sta schiarendo ed è allora che assistiamo ad uno degli spettacoli più incredibili che mi sia mai capitato d’osservare. Una luce sempre più decisa colorava d’arancio una parte del cielo dietro le creste del civetta finchè sorse la luna colorando la neve sulla quale galleggiavamo attoniti d’una sfumatura arancione. Che spettacolo. Riprendemmo a salire come in trance con le nostre ombre che si stagliavano nitidamente sulla neve ormai illuminata quasi a giorno; poi salendo quella luce surreale si attenuò ma resterà sempre impressa nei nostri cuori. Poi raggiungemmo il valico e iniziando a scendere verso Ciamp,non parlavamo nel buio che era tornato. La luna era salita alta in cielo nel frattempo e noi trattenevamo il respiro serbando nel nostro cuore il segreto del miracolo cui avevamo assistito. ALBA LUNARE Salivamo silenziosi nella sera ormai scesa E la neve alta sprofondava sui nostri sospiri. Osservavamo volgendoci le valli sottostanti ubriachi per tanta bellezza. Voci mute correvano nel buio parlando ai nostri cuori che contemplavano increduli. Bassa in un angolo dimenticato di cielo la rivoluzione della luce contro le tenebre. E solo quando la faccia della luna apparve intera oltre le cime più alte cedemmo alla nostra immaginazione. Un tempo dopo ricominciammo a salire e le nostre ombre nere sulla neve arancione parevan volerci ricordare il meraviglioso spettacolo accaduto per noi. 24/12/88 Faceva un freddo becco quella sera e il fuoco acceso bastava appena a scaldare i pochi cm circostanti perché combatteva battaglia vana con gli spifferi di nevischio che entravano ovunque trasportati dal forte vento che nel mentre s’era alzato e che non era arginato da tutte le fessure fra le travi che costituivano i muri della baita. ricordo che per scaldarci un poco cominciammo ad andare in giro per le altre baite o catapecchie del villaggio rovistando dove trovavamo aperto ma rinvenendo solo un paio di bottiglie di bibite gelate che portammo vicino al fuoco per poi bercele. ma quando poi le aprimmo esplosero letteralmente inondandoci di una schiuma che non finiva mai e che interrompè il suo flusso continuo solo quando le bottiglie erano completamente vuote del loro originario contenuto. Bah, effetti del gelo. E ricordo anche che non riuscivamo mai ad addormentarci su quelle dure panche perché appena il torpore ti prendeva il freddo ti ridestava e costringeva ad attizzare nuovamente il fuoco. Che bello però svegliarsi al mattino più stanchi della sera prima ma aprire la porta e far entrare il Paradiso. Grazie Ciamp. Foto1 ciamp e il civetta Foto 2 Io e mot disfatti Foto 3 io a ciamp |
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