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   Lago di San Grato, 22/10/2017
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Onicer  Pierpaolo   
Gita  Lago di San Grato
Regione  Valle d'Aosta
Partenza  Surier (AO)  (1920 m)
Quota arrivo  2462 m
Dislivello  550 m
Difficoltà  E
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Normale da escursionismo
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Pessime
Valutazione itinerario  Discreto
Commento Nonostante la levataccia e le fatiche del giorno precedente, anche oggi siamo dell’avviso che fare quattro passi in montagna non sia una cattiva idea. Tra colori autunnali nel loro massimo splendore e un’atmosfera resa più suggestiva dallo sbarramento alle correnti da nord imposto dalla catena alpina con conseguenti correnti favoniche sui territori italiani, oggi la Valle d’Aosta si presenta con un abito decisamente bello. Non abbiamo mai visitato la Valgrisenche e oggi parrebbe l’occasione giusta. Per non fare troppa fatica scegliamo di percorrere un sentiero, sulla carta comodo, che con poco più di 500 metri di dislivello porta a raggiungere il Lago di San Grato.
Superata la località di Bonne, parcheggiamo l’auto a lato della carreggiata, proprio di fronte alla partenza del sentiero che nella prima parte consta di una strada sterrata che sale dolcemente.
Tutto all’apparenza molto bello, ma non avevamo fatto i conti con la nuvola di Fantozzi. Oggi, infatti, lo sbarramento oltralpe è decisamente intenso. Qua e là, in modo irregolare specialmente nella parte occidentale della regione, avviene ciò che in gergo viene chiamato “sfondamento”, con aria umida che sospinta dalle forti correnti in quota trabocca e precipita sui versanti italiani, seccandosi solo parzialmente durante la discesa. Se quest’aria trova altri ostacoli lungo il percorso che è costretta a risalire, torna a condensare e produrre nuovamente nubi e precipitazioni. Ed è ciò che sta succedendo oggi in fondo alla Valgrisenche.
Saliamo così accompagnati da condizioni climatiche difficili, con vento forte e rovesci di neve che non danno quasi mai tregua. Passo dopo passo meditiamo di battere in ritirata, ma qualcosa ci spinge ad andare comunque avanti.
Al termine della strada sterrata seguiamo un sentiero contrassegnato da bolli gialli che svolta a destra e si immette in una valle laterale e peraltro suggestiva, nonostante la scarsa visibilità. Passiamo di fianco a una cascata e continuiamo la salita.
La neve accumulata in modo irregolare dal vento a volte rende non sempre visibile il sentiero, ma in qualche modo riusciamo a districarci.
Sopra di noi è ora a malapena visibile una casetta che presumibilmente è posta ai piedi del lago. Per raggiungerla continuiamo a salire lungo il sentiero che si fa leggermente più ripido e in queste condizioni non del tutto banale.
A fatica raggiungiamo casetta prima e lago poi, in condizioni quasi estreme. Il vento è fortissimo a la neve sparata sul viso dà fastidio. Ci sentiamo un po’ pazzi nell’avere ostinatamente tentato di raggiungere la nostra meta nonostante il contesto proibitivo, ma in fondo ne siamo contenti.
Non possiamo che sostare per breve tempo, viste le condizioni. Per scendere ripercorriamo lo stesso sentiero di salita a passo abbastanza svelto, soprattutto per mantenerci caldi.
Facciamo ritorno all’auto un po’ provati psicologicamente e intirizziti dal freddo, in una ovvia e totale solitudine. Esperienza da consigliare solo agli amanti delle condizioni climatiche estreme con il loro carico di suggestione.

Foto 1: la cascata
Foto 2: condizioni estreme
Foto 3: Lago di San Grato
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