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   Pizzo di Poris, traversata dal Monte Grabiasca
Zona  Lombardia - Orobie
Partenza  Carona(BG)
Quota partenza  1110 m
Quota arrivo  2712 m
Dislivello  1602 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  fratelli Calvi
Attrezzatura consigliata  Da escursioni su terreno sconnesso e rocce.
Orario indicativo 7.00h
Periodo consigliato Giugno-Ottobre(a seconda dell'innevamento)
Descrizione Da Carona(BG) si seguono le indicazioni per il rifugio Calvi che si raggiunge in 2.30circa dal paese per comoda carrareccia poco pendente.
Dal rifugio si scende al pianoro erboso sottostante(direzione Est) e poi si risale la valletta successiva(presa d'acqua del rifugio) con sentierino a tratti ripido, che porta allo splendido lago di Poris. Contornatolo sul suo lato Occidentale si prosegue ora in direzione NE lungo un sentiero che traversa sotto la costa che unisce il passo di Reseda al passo di Grabiasca e che conduce presso la cosiddetta "tenda"(masso scavato a rude ricovero di pastori-1.30ore dal Rif.).In breve,per ripido sentiero su ghiaione, si tocca il passo di Grabiasca.
Da questo si attacca la rocciosa cresta Sud del monte omonimo(bolli e ometti) superando un primo breve gradino roccioso e con qualche passo esposto si raggiunge la parte finale,erbosa, del crinale, che facilmente porta alla crocetta posta sull'Antecima Ovest del monte Grabiasca(2680m).
Da questa si scende prudentemente alla strettissima bocchetta sottostante(passo di I° esposto) e per crestina e breve placca finale, alla vetta principale(ometto-2705m).Da quì il Poris già si vede, ma è ancora lontano. Dalla cima del Grabiasca proseguire per la cresta spartiacque, poggiando lievemente a sinistra(versante del Diavolo), e, superando facilmente alcuni saltini di roccia(I°,un po’ esposto), raggiungere un colletto ghiaioso.
Da questo, risalire dalla parte opposta, facilmente, su terreno pietroso(tracce di camosci), poi, traversare a mezzacosta a sinistra, e, tenendosi sempre sotto la cima dell’elevazione soprastante, raggiungere l’apice di un ripidissimo canalino di sfasciumi e rocce rotte.
Si discende allora il canalino, con molta attenzione(I°+-passaggi esposti su rocce “scassate” e pericolanti) sino al suo termine, trovandosi così in una vasta conca ghiaiosa sotto le ripide e lisce rocce della cresta; perdendo meno quota possibile, traversare a mezzacosta e puntare di nuovo al filo di cresta, che si deve raggiungere presso una specie di bocchetta, situata subito dopo un prominente gendarme.
Dal colletto si prosegue per un breve tratto sul filo della cresta(molto affilata), poi, quando questa si alza più ripida con un’altra elevazione, la si abbandona e si prosegue sul versante di Grabiasca con un lungo mezzacosta su terreno erboso, ma molto esposto(prestare estrema attenzione all’erba scivolosa), che consente di aggirare l’elevazione di cui sopra e conduce di nuovo in cresta presso uno stretto colletto pietroso, ai piedi dell’ultimo prominente Corno prima della vetta del Poris.
A questo punto esistono due possibilità di prosecuzione:
1) ci si abbassa a sinistra(versante del Diavolo) per una decina di metri, lungo un ripido canalino di sfasciumi, poi si attacca il versante Nord del gendarme risalendo un ripido canalino roccioso che con facili passaggi su buona roccia(max II°), conduce ad una strettissima forcella, situata pochi metri sotto la sommità del Corno.
Dalla forcella si scende sull’opposto versante lungo un breve canale, poi, sfruttando alcune strette cengette, che consentono di girare il Corno, si raggiunge il colle sotto la cima del Poris, ove giunge anche il canale percorso dalla via normale.
2) si prosegue a destra, aggirando il torrione sull’erboso(ma sempre, attenzione, espostissimo) versante Sud(Grabiasca), con un lungo mezzacosta(a tratti appare una leggera tracciarola) che porta al medesimo colle della via normale(attenzione all’insidiosa erba isiga).
Da questo seguendi i bolli,per breve e un poco esposta cresta, si giunge in vetta(2712m).
Da questa si prosegue per la cresta in direzione Est superando passi di facile arrampicata.
Proseguendo sempre nei pressi del filo(al più un poco a sinistra),seguendo gli ometti di pietre,si giunge in breve ad un pendio erboso ripido, che disceso porta ad un colletto ove si incrocia il sentiero segnato proveniente da Gandellino.
Seguendolo verso sinistra si aggira tutto il lato Ovest del Poris e si giunge a mezzacosta al Passo Valsecca.
Da questo seguendo il sentiero delle Orobie verso il rifugio Calvi si scende per ripido canalone al pianoro sottostante e poi, sempre sul ripido ma sicuro tracciato, si ritorna al rifugio Calvi.
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento  Bel percorso di cresta, assai lungo ma remunerativo.L'ambiente è quanto di più selvaggio si possa desiderare, sovente oscurato dalle nebbie e popolato da camosci e stambecchi.
Difficoltà tecniche vere e proprie non ve ne sono, ma richiede buone capacità di orientamento,sopratutto in caso di nebbie.
I vari denti e gendarmi rocciosi, che da relazione andrebbero aggirati, si possono scavalcare tutti, ma rendono l'itinerario ben più lungo e tecnico.

1)l'itinerario visto dal Rondenino
2)la crocetta del Grabiasca dalla cima vera
3)il Grabiasca (cima) visto dal Poris
Itinerario visto  8192 volte
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