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   Aiguille e Dome de Rochefort, cresta integrale
Zona Valle d'Aosta - Monte Bianco
Partenza Rifugio Torino  (3375 m)
Quota attacco 3600 m
Quota arrivo 4015 m
Dislivello 1000 m
Difficoltà D ( pendenza 55° / III+ in roccia )
Esposizione in salita Varia
Rifugio di appoggio Rif. Torino
Attrezzatura consigliata N.d.a in quota; friends medio-piccoli, qualche dado, 5 rinvii e molti cordini. Corda da 60m consigliata
Orario indicativo 12h A/R
Periodo consigliato Giugno-Luglio
Descrizione Parte I - La Gengiva del Dente (2 ore)
La prima parte dell’itinerario è in comune con quello per il Dente del Gigante. Dal rifugio Torino (3375 m) si scende sul Ghiacciaio del Gigante passando sopra il colle del Gigante (q. 3365 m) discendendo alla cresta settentrionale dell’Aig. Marbrèes perdendo quota (circa 50m)
Si risale il facile ghiacciaio in direzione della bastionata detritica del Dente del Gigante; a quota 3350 circa, lasciando sulla destra il Colle di Rochefort, ci si dirige verso l’evidente canale nevoso che presenta un pendio sui 50° se innevato (evitabile sulla sinistra viso a monte per sfasciumi e rocce) che conduce ad una sella nelle vicinanze gendarme.
Procedendo a destra si seguono le vaghe tracce e alcuni ometti fino a incontrare un largo diedro-camino fessurato (II) al termine del quale si trova una sosta su spuntone per la calata. Facendo attenzione a mantenersi sulla destra della parete si supera il vago filo di cresta sempre seguendo gli omini. Le condizioni possono cambiare notevolmente a seconda dell’innevamento, in generale comunque bisognerebbe sempre obliquare verso destra fino ai nevai sommitali che si congiungono alla Gengiva.


Parte II - Aiguille di Rochefort ( 2 ore, AD+)
Si risale il pendio nevoso a destra raggiungendo l’inizio della Cresta di Rochefort.
Il primo tratto di cresta discende per poi continuare talvolta sul versante italiano talvolta su quello francese (Ghiacciaio des Pèriades). Alcuni affioramenti rocciosi si alternano a cornici nevose a picco su entrambi i versanti tra cui una bellissima “meringa” affacciata sul lato Pèriades.
Una breve risalita su uno scivolo nevoso conduce all’evidente elevazione con punta rocciosa (circa 3900 m), si scende una quarantina di metri l’opposto scivolo nevoso ghiacciato (30m, 45°, Corde fisse).
Riprendendo il filo di cresta si raggiunge un gendarme fessurato che si supera discendendo di alcuni metri sul versante italiano per espostissimo canalino frequentemente ghiacciato ( 50/55° o II in roccia); in alternativa aggirare il gendarme passando alla sua destra per esposta crestina di roccia/neve (soluzione consigliata soprattutto in discesa).
Terminato questo tratto tecnico, si torna di nuovo in cresta fino alla bastionata rocciosa della parete ovest dell’Aig di Rochefort.
Si sale per rocce rotte in vago diedro obliquando verso destra fino a una sosta (2 fix, cordone e anello). Spostarsi ancora a destra per placca fessurata (friend incastrato e fix, III), poi proseguire sul filo dello spigolo (II) fino ad un'altra sosta (2 fix, cordone e anello). Si scavalca lo spigolo a sx e si entra in un canale di rocce articolare che si risale (II, sosta “intermedia” 2 fix, cordone e anello) spostandosi gradualmente verso dx, dove poco sotto il filo di cresta si trova un'ultima sosta (2 fix, cordone e anello). Da qui verso sinistra per blocchi instabili in breve si è in vetta.

Discesa: con 2 o 3 calate per la paretina finale si torna alla cresta, che si ripercorre a ritroso.

Parte III - Dome de Rochefort (3-4h A/R, D+).
Il Dome dista dall'Aiguille come questa dista dal Dente del Gigante.
Si scende il versante est dell'Aiguille tenendosi verso la cresta di sinistra in direzione del Mont Mallet (da qui in poi il terreno è sempre molto instabile e pericoloso, spesso su rocce rotte e sfasciumi) scendendo sulla parte sommitale del Glacier du Mont Mallet che separa le due cime.
Si vince il primo risalto roccioso superando una fessura (passo di III+/IV, fix con maillon in usicita); il passaggio è aggirabile per ripido pendio nevoso a sinistra (50/55°). Di nuovo per cresta, alternando tratti rocciosi a ad altri nevosi molto esposti si raggiunge la base della parete O del Dome. Salire tenendosi sulla parte destra della parete, prima su una sorta di vago e ampio spigolo poi gradualmente spostarsi verso sinistra fino alla parte sommitale della cresta dove abbiamo attrezzato una sosta su clessidra lasciata per la calata (soste su spit ogni 25/30m, tutte con anello di calata). Seguire il filo di cresta per rocce fessurate fino alla cima (II/III)

Discesa lungo il percorso di salita; dalla cima si disarrampica il primo tratto fino alla sosta da noi attrezzata. Da qui con una calata di 25m si raggiunge l’ultima sosta su spit con anello. Con alcune calate si raggiunge la base della parete. Un’ altra calata è possibile in corrispondenza della fessura in prossimità dell’Aiguille.
Valutazione itinerario Eccezionale
Commento [Per foto vedi report]

Bellissima e varia traversata che permette di raggiungere due 4000. L’esposizione continua e la presenza di passaggi su roccia (spesso di pessima qualità) rendono la salita piuttosto impegnativa. A ciò si aggiunge il fatto che il ritorno avviene per la stessa via di salita richiedendo concentrazione continua. Il dislivello tiene conto approssimativamente delle discese e risalite, anche al ritorno.
Ci sono anche varie possibilità come salire il Dente del gigante sulla via di rientro o continuare la fino al bivacco Canzio per completare la traversata dei Grand Jorasses o fermarsi alla prima cima (soluzione adottata dalla maggior parte delle cordate).
Si noti che la pessima qualità della roccia del Dome rende l'ascesa piuttosto delicata.
Itinerario visto 17593 volte
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19/07/2020  -  Aiguille e Dome de Rochefort, cresta integrale, di Orobicando