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Pizzo di Scotes, cresta NE - via Corti,Credaro,Pansera | ![]() |
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Zona | Lombardia - Orobie | ||
Partenza | Valbondione | ||
Quota partenza | 940 m | ||
Quota arrivo | 2979 m | ||
Dislivello | 2185 m | ||
Difficoltà | F | ||
Rifugio di appoggio | Coca, bivacco Corti (non gestito) | ||
Attrezzatura consigliata | da escursioni+casco | ||
Orario indicativo | ore 6.30 sola salita ("tempi CAI") | ||
Periodo consigliato | estivo | ||
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Descrizione | Da Valbondione, seguire il sentiero n°301per il rif. Coca,che si sviluppa lungo l’erto pendio della val di Coca,e che in circa 2.00 h, conduce al rifugio.
Dal simpatico edificio, risalire la diagonale segnata verso il laghetto di Coca; dal lago si dipartono i tre sentieri: uno per il rif. Brunone attraverso il passo del Simal(sentiero delle Orobie), uno verso il p.so di Coca e uno verso la bocchetta del Camoscio ed il pizzo Coca. Si seguono i segnavia, a tratti sbiaditi, che portano a costeggiare il laghetto sulla destra e poi guidano ad attraversare l'ampio pianoro della Conca dei Giganti, disseminato di grossi massi erratici! Il sentiero, poco visibile e distinguibile, porta nei pressi di un masso con lapide cementata, poi devia brevemente a destra puntando deciso all'inizio del ghiaione discendente dal passo del Coca. Giunti al piede del canale, il sentiero e i segnavia si perdono per un tratto causa frane continue; seguendo un nevaio sempre presente si risale x sfasciumi o neve fino a incocciare di nuovo nei segnavia CAI, d' ora in poi ben evidenti e continui. Risalito tutto il ghiaione, assai faticoso ma redditizio, si giunge in alto, oramai meno di cento metri sotto il passo. Qua il ghiaione cessa e si restringe a guisa di canalino; risalendo le rocce rotte a destra (segnavia) si tocca il passo (2645-madonnina). dal valico scendere tramite un canaletto sul ghiacciaio del Lupo, e percorrerlo con un semicerchio puntando al bivacco Corti (attenzione ai crepacci sotto la parete Orientale della cima di Caronno a fine stagione). Dal bel Bivacchetto seguire i segnavia che partono dai massi dietro di esso e che risalgono la faticosa china detritica verso l'imponente parete Est dello Scotes; poi in traverso a destra si giunge alla conca che cinge il piccolo ghiacciaio di Scotes, da traversare in piano puntando ad un canale che sale ripido verso la soprastante Sella di Pioda. Attraversata la vedretta si riprendono i segnavia (evidenti e continui), che guidano su per uno scomodo (e instabilissima se bagnata, poggiare alle piu stabili rocce di sinistra) scarico ghiaioso sino ad una conca nevosa intermedia ed infine nei pressi della Sella di Pioda, largo intaglio stretto tra il pizzo Scotes e la Motta della Pioda. Appena prima di raggiungere uno stretto intaglio presso tre ardite torrette rocciose (questo intaglio è senza nome, non si tratta della Sella di Pioda che resta appena piu bassa), si traversa lo scarico ghiaioso verso sinistra andando ad infilare l'ultimo dei vari canali discendenti dalla parete Est dello Scotes, quello cioè che resta più vicino e parallelo alla cresta di roccia verticale che s'innalza dall'intaglio di cui sopra; tale canale ha un andamento piuttosto tortuoso ed è sovente interrotto da risalti e strettoie, da superarsi quasi sempre direttamente con passi di arrampicata (I-II grado, si raccomanda di prestare molta attenzione alle rocce pericolanti, specie se in comitiva). Verso la fine il canalino si allarga e si esce in una zona di detriti, da cui occorre tenere la destra in modo graduale continuando a salire e puntando al filo dello spigolo NE che corre parallelo alla nostra destra (salendo); presso un avvallamento lo si raggiunge e per esso, facile e panoramico, si prosegue fino a raggiungere l'aerea cima (2979 m), vero balcone panoramico spettacolare ed amplissimo sulle Orobie e le Alpi. |
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Valutazione itinerario | Ottimo | ||
Commento | Questa costituisce la via metricamente più diretta per raggiungere la bella cima di Scotes. Fu percorsa la prima volta all'inizio del '900 da A.Corti, B.Credaro, A.Pansera e evita il primo ripido e compatto tratto di spigolo avvalendosi di un canalino incassato appena a sinistra della cresta stessa, per poi andare a prenderla non appena si fa più agibile. Le difficoltà non superano il II grado UIAA, ma è necessario sottolineare che l'arrampicata si svolge su roccia generalmente non sana. E' necessario un po' d'intuito di montagna per individuare subito la via corretta, che è comunque abbastanza evidente (vedi foto sotto). | ||
Itinerario visto | 5061 volte | ||
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Immagini | ![]() |
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Report collegati |
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